30 aprile 2008

Vanni Buscemi Montana

Giovanni Buscemi fu senza ombra di dubbio un grosso personaggio, di caratura internazionale e del quale si conoscono versioni contrastanti della sua movimentata esistenza.
Io, da modesto osservatore, prendo atto di quello che ho trovato sul Web e lungi da me, il tentativo di descriverne un profilo o prendere una posizione personale su una materia così specialistica e intricata. Mi limito a riportare, pedissequamente, quello che ho trovato, e lascio al lettore il compito di approfondire la materia, se lo ritenga opportuno.
Figlio di Gaetano Buscemi e di Giovanna Bucca, nasce a Mazara del Vallo, il 12 febbraio 1902 e scompare negli Stati Uniti il 3 novembre 1991 dopo un ricovero al Cabrini Medical Center di Manhattan.
Viene descritto come un personaggio rocambolesco, prima comunista, poi spia del fascismo poi agente USA. Aderì giovanissimo, quindicenne, al PSI e poi, al PCI. Dopo un arresto avvenuto nel 1923, divenne confidente della Polizia Fascista. Trascorso un periodo a Parigi e in Belgio, nel 1928 emigrò in America dove assunse il nome di Vanni Buscemi Montana. E' stato co-fondatore del Consiglio Italiano del Lavoro Americano e per 34 anni editore associato di Giustizia (di cui divenne direttore), inoltre fu corrispondente estero di giornali italiani. Fu anche un importante dirigente dei sindacati americani e collaboratore dell'O.S.S. (Office of Strategic Service che era un servizio segreto statunitense operante nel periodo della seconda guerra mondiale istituito nel 1942 e sciolto nel 1945. Fu il precursore della Central Intelligence Agency, CIA) ed in questa veste Vanni ritornò in Italia nel 1944/45.
Dal 1928 negli Stati Uniti fu redattore dei quotidiani antifascisti Il Nuovo Mondo e La Stampa Libera. Fondò e presiedette la Società Libertà e Lavoro; fu direttore dell'ufficio stampa del Sindacato Locale 89, fra i fondatori del Consiglio Italo-Americano del Lavoro e direttore delle relazioni pubbliche fino al 1972. Segretario della Federazione Socialista Italiana, membro della giunta della Società Mazzini, è stato direttore sin dal 1934 della Radio Italo-Americana. Corrispondente da New York di giornali italiani; collaboratore de New Leader, New America ed altre pubblicazioni.
Una carriera piena di luci e di ombre, come sostengono taluni. Molti sono quelli che si sono cimentati sull'argomento ma ancora non è stata messa la parola fine sulla sua molto "discussa" personalità. Parecchi sono i documenti italiani, inglesi presenti in molte biblioteche americane, inoltre vi sono gli archivi delle centrali sindacali che potrebbero rivelare ulteriori notizie, e che  concorrerebbero a far luce sulla complessa storia di quel periodo e sulla "misteriosa" personalità del nostro prestigioso concittadino.
Ha scritto un'autobiografia dal titolo particolare Amarostico (termine siciliano di cui tutti conosciamo il significato), testimonianze euro-americane un libro, non di storia ma di memorie, in cui egli si ritrae come un coerente e lucido interprete del novecento.

Finito di stampare nel Dicembre del 1975 dalle Grafiche Favillini Livorno

Giovanna Bucca Buscemi
... mamma di Vanni all'età di 25 anni (poco dopo lo sposalizio). Figlia del banchiere dei pescatori di Mazara del Vallo e di Sciacca Santo Bucca, quest'ultimo ebbe il fratello Vincenzo tra i garibaldini e un fratello prete, padre Giuseppe. La nonna materna era Rosa Innocenti.

Anni Trenta
Ricordo di un pic nic
Arturo Giovannitti (al suo finaco la sua compagna l'organizzatrice sindacale Margherita di Maggio. Vanni montana (trentenne)

Mazara - Giardino a mare - nel primo dopoguerra
Avv. Mario Certa con l'amico Vanni Buscemi

Anni Quaranta
1944 "Lincoln's Day" - Compleanno dei due coniugi Vanni ed Helene (compiuto nel medesimo giorno, ma il 12 Febbraio, ma in anno diverso)



1944 - Ritorno a Mazara

Abbraccia il vecchio amico avv. Mario Certa, nel frattempo, divenuto sindaco socialista

  Lungomare Giuseppi Mazzini
Santino, Vanni, Giuseppe e Michele Buscemi

Anni Cinquanta
1954 - Terzo ritorno in città
Vanni Montana che ha la mano sul figlio John, Gaetano Buscemi (nipote) e il figlio Victor (divenuto prof. di Fisica Nucleare e co-rettore della N.Y. State University (Rochester), la moglie Helene, il fratello minore Michele con in braccio il bimbo Gaetano sulla spalla e una folla di amici, socialisti e sindacalisti
1954 - Manifestazione organizzata dai Social Democratici di Mazara
Vanni Montana commemora il trentesimo anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti

 ... la folla intervenuta - Location: Arena Vaccara in Corso Umberto I 

... riconosco nelle prime file: Modesto Serra, avv. Dino Ingrassotta, maestro Nicola Savalli, Matteo Giaramidelli (marmista)


Aspetto esterno dell'Arena, si notano le due porte d'ingresso, che nella foto precedente sono alle spalle degli intervenuti


1954 - Biblioteca Comunale (sede, anche, delle sedute del Consiglio comunale)
Ricevuto ufficialmente dal sindaco pro tempore dott. Francesco Safina
Vanni ed Helene Montana

Palermo 
Vanni Montana rivolge un messaggio al popolo siciliano: "l'autonomia è l'anima della democrazia, la migliore arma contro il totalitarismo"


1954 - Genova
Ricevuto dal sindaco (al centro) dott. Vittorio Pertusio

1954 - Ricevimento nella Sede Torinese della U.I.L.
Carlo Donat Cattin saluta Vanni Montana ed il suo gruppo di gitanti italo-americani

1954 - Catania
Vanni Montana e Vito Scalia (segretari generale della CISL, poi eletto deputato nelle fila della DC)

1954 -Giulio Pastore a nome della CISL consegna un album fotografico a Vanni Montana

a ricordo del riuscito esperimento di turismo sociale italo-americano



L'on. Antonio Segni (asllora ministro degli Esteri) esce dal ristorante Capri di N.Y. dopo una colazione in suo onore. Cino Macrelli (sen. Repubblicano, Vanni Montana, Ruggiero Farace (console generale italiano)


1954 - Il sindaco di Trieste Gianni Bartoli, in visita a New York
dopo la riannessione della città all'Italia, Luigi Antonini (al centro) e Vanni Montana

1954 - Presso l'Ambasciata Americana
Vanni Montana, Grace Gelo, Clare Boothe Luce, John Gelo (vice segretario generale della "Locale 89")


Cav. di gran croce David Dubinsky, amico di Giuseppe Saragat, Giuseppe Emanuele Modigliani, Pietro Nenni, Bruno Buozzi



L'ex presidente Harry S. Truman s'incontra con Norman Thomas, il leader del socialismo americano (che fu 7 volte candidato alla presidenza degli USA. "Voglio una foto con quel grande uomo, Thomas, disse Truman a Vanni Montana", (nel centro), che l'accompagnava all'uscita di una manifestazione del Consiglio Italo-Americano del Lavoro, dove Truman aveva conferito il premio delle Quattro Libertà. Questa foto apparve sulla prima pagina di una edizione domenicale del New York Time
1961 - Udienza da S.S. Giovanni XXIII
Vanni Montana, Eleonore Vitolo impiegata della "Locale 89" (sezione italiana del sindacato americano)
Il presidente Giovanni Gronchi
riceve al Quirinale Luigi Antonini, capo del sindacato americano di N.Y., ILGWU (International Ladies 'Garment Workers' Union) e il suo seguito nell'occasione di una seconda gita collettiva italo-americana coordinata da Vanni Montana. Al centro la sig.ra Antonini

Il presidente Antonio Segni al Quirinale
... accoglie Luigi Antonini e il suo gruppo durante una quarta gita collettiva italo-americana

Il presidente John Fitzgerald Kennedy
riceve alla Casa Bianca l'on. Amintore Fanfani, presidente del Consiglio. Nel gruppo dei giornalisti, Ilario Fiore, Vanni Montana di Umanité, Ugo Stille del Corriere della Sera e Marcello Spaccarelli de Il Popolo


1964 
Vanni Montana si congratula con Robert Kennedy, eletto senatore degli USA. 
Montana aveva curato la campagna elettorale per il neo senatore fra gli italo-americani


Il 36° presidente, Lyndon Baines Johnson, ringrazia Vanni Montana
per il carretto siciliano, regalo del "popolo siciliano"


1971 - Il presidente Giuseppe Saragat al Quirinale
riceve Vanni Montana, e lo insignisce del Grande Ufficialato dell'Ordine al Merito della Repubblica


Foto di famiglia - Miragliano 
Antonino Buscemi, Giovanna Buscemi, sig,ra Giacalone, Tanino Buscemi, Vanni ed Helen Montana, Santino Buscemi con il piccolo Vito Pipitone, Elio Buscemi, Franco Pipitone



Santino Buscemi, Vanni Buscemi Montana, Antonino Buscemi, Giovanna Buscemi e Vito Pipitone

 Anni Ottanta
Vanni Buscemi Montana e Antonino Buscemi

1990 - Il sindaco Rino Bocina con Vanni ed Helene Montana 
... consegna di una targa ricordo della Città

29 aprile 2008

Anni Venti
Palermo - 27/03/1922
Questa foto anche se non ritrae cittadini mazaresi è troppo interessante per non pubblicarla. Si tratta di tre importanti chirurghi. Uno dei quali ha fatto la storia della chirurgia siciliana del suo tempo. In particolar modo della Chirurgia addominale che ha fatto scuola a livello nazionale
Prof. Pietro Leone (zio del dott. Vincenzo Ingraldo, direttore del nostro nosocomio), Francesco Saverio Latteri, titolare della Cattedra di Chirurgia Generale, presso la Clinica Chirurgica del Policlinico che fu, anche, maestro del prof. Giuseppe D'Ancona, primario chirurgo del nostro Ospedale. Prof. Di Gioia e un infermiere 

Dott. Vito Quinci (bacaruni), studente universitario a Messina


Anni Quaranta
1949  Medico di famiglia con cliente 
Via ten. Gaspare Romano (ex via Delle Mura)
Il dott. Raffaele Caravaglios (a destra), pronto per una visita a domicilio, in seguito divenne Radiologo

26 aprile 2008

Banda cittadina

La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell'Ottocento musicale italiano, come Giuseppe Verdi, Amilcare Ponchielli e Pietro Mascagni, autori che hanno ricoperto il ruolo di maestro di banda e hanno composto musica per essa.
La banda ha avuto un ruolo importante anche nella storia dell'opera, soprattutto a partire dall'Ottocento, talvolta presente sulla scena (La gazza ladra) ma più spesso impiegata come seconda orchestra dietro le quinte, con effetto di musica di scena. All'epoca di Verdi la prassi era di scrivere i passi operistici per banda su due pentagrammi, senza strumentazione. La distribuzione delle parti spettava al maestro di banda. Ma l'indiscusso merito della lenta trasformazione delle bande italiane va ad Alessandro Vassella, direttore della banda comunale di Roma dal 1885 al 1921, autore di un importantissimo testo di strumentazione e geniale innovatore dell'organico bandistico. Vi fu un tempo in cui i quasi tutti i Comuni avevano una propria banda musicale. Veniva stabilito un badget annuale che serviva per una paga forfettaria dei musicanti (di solito dilettanti che facevano un altro lavoro per vivere). La banda, nelle comunità come la nostra, veniva utilizzata in tante occasioni, molto di più che ai giorni nostri. Si esibiva anche in concerti nelle pubbliche piazze e nelle ville comunali, dato che le occasioni, per il popolo, di ascoltare musica non erano certo come le attuali. Formazione caratterizzata esclusivamente da strumenti (aerofoni e a percussione) tali da rendere possibile l'esecuzione musicale durante la marcia. Agli strumenti aerofoni (ottavini, flauti, fagotti, clarinetti, oboi, sassofoni, trombe, tromboni) si aggiungono quelli a percussioni (tamburo militare, grancassa, piatti e triangolo). Vi furono anche tradizioni musicali di una certa importanza nella nostra città, che col tempo si sono dissolte senza lasciare traccia (come avviene di frequente nella nostra comunità)


La nostra banda municipale, faceva le prove dei pezzi da eseguire, al Teatro Garibaldi e spesso s'esibiva in concerto, anche, sul palchetto realizzato dalla civica amministrazione nella villa Jolanda o in piazza Municipio per consentire ad un pubblico meno abbiente di ascoltare la buona musica. Non erano molti quelli che all'epoca potevano permettersi di andare a teatro per assistere ad operette o ad opere liriche. Venivano suonate le aree più famose della lirica italiana. L'ultimo maestro a dirigere su quel palco fu Michele Alaimo.


Nella parte inferiore vi era uno sportello che consentiva d'accedere in un ripostiglio dove venivano riposti, dopo il concerto, gli strumenti, molti dei quali erano di proprietà comunale. Venne rimosso alla fine degli anni Cinquanta. (La leggenda dice a seguito del reperimento di un cadavere all'interno del ripostiglio). Durante il giorno era un parco giochi per i fanciulli. Anch'io ricordo di aver fatto molte capriole sulle sbarre della ringhiera e spesso bisognava scappare perchè il guardiano della villa don Mattè, al secolo Matteo Sammartano, ci rincorreva con la sua canna di bambù per non farci salire sul palco. La struttura a mo' di cancello, visibile nella foto (o veniva rimossa dopo i concerti, o non c'era più quando io vi giocavo). 
1950 
S'intravede in profondità la piattaforma

Una chicca per dimostrare l'impegno e l'amore per la musica classica di quei tempi è questo biglietto d'invito

20/9/1901 - Sagra Musicale
Organizzata dalla Civica Amministrazione

Anni trenta - Stazione Ferrioviaria
La banda durante il ventennio fascista, in attesa dell'arrivo di un personaggio importante, che doveva presenziare al un torneo di Palla canestro

Anni Cinquanta - Gruppo di piccoli musicisti della Parrocchia Madonna del Paradiso
Adelfio Borriello, Leonardo Bono, Tobia, Vito Asaro, Ignazio Gancitano, Calogero Evola

Anni Sessanta
Pianto Romano (Calatafimi) - Centenario dell'Unità d'Italia
Michele Alaimo dirige la Banda cittadina. Al centro in prima fila il capo banda Giacalone (clarinettista)

Via San Giuseppe - Funerale
Ci fu un tempo, che chi poteva permetterselo, noleggiava l'intera banda musicale (taluni ingaggiavano solo qualche elemento) per il funerale. Facevano corredo alla cerimonia spesso anche suore, orfanelli, seminaristi. Lo svolgimento era un po "teatrale" con tanto di regia del proprietario delle pompe funebri e permettersi questi servizi era un altro modo per ostentare la propria condizione economica e il proprio status sociale. Pensate che dalla Cattedrale (come in questo caso) si andava a piedi sino al luogo di sepoltura. La banda e gli altri "ingaggiati" dopo aver attraversato le vie principali, giunti a metà del percorso in via Salemi lasciavano il corteo che proseguiva per raggiungere la meta definitiva. Solo nelle grandi occasioni pubbliche la Banda accompagnava il feretro sino in via della Pace. Era tradizione che, i musicanti deceduti, avevano diritto all'accompagnamento musicale gratuito

Si notano la Banca del Popolo e il negozio dei Fratelli Geraci
Antonino e Bartolomeo Zummo, Nicola Bonsignore (senza divisa al margine della vetrina, con la tromba)
Anni Settanta
Banda Musicale "Vincenzo Bellini"
Gaspare Stabile, Denaro, Vito Fontana, Farina, Santoro Stabile (direttore), Calogero Evola, Edoardo Di Fede, Vincenzo Bonsignore, Peppino Licari, Franco Valenti, Enzo Di Fede, Vito Pipitone, Nicola Iriente

Festino di Sa Vito 
Piazza San Michele - Uscita del Santo


verso la chiesa di San Vito a mare





Tanuzzu Rocca (portatore a spalla della Grancassa)