30 gennaio 2010

Cittadini da identificare

Talvolta mi trovo a ricevere vecchie foto che i possessori non sono in grado di identificare, per svariati motivi. Allora ho deciso di creare una vetrina dove chiunque, se è in grado, può contribuire alle identificazioni.

Novecento
Sul retro si legge Fotografo Ignazio Bascone Mazara


1910 
Giovane collegiale (foto Ignazio Bascone 11X16)











21 gennaio 2010

Anni Ottanta

1983 - Polenta in casa Mandirà
Michele Mandirà

Nando Barazza

i due cognati all'opera



Rosetta Russo Ingemi

Michele Mandirà, Renato Ingemi, Magda Cracchiolo. Enza Bianco, Franco ed Adriana Vitanza  

Renato Ingemi, Magda Cracchiolo, Enza Bianco, e Adriana e Franco Vitanza (elettrotecnico, lavorò presso la Stazione di San Vito, per la gestione dei cavi sottomarini, credo, che poi rilevò la Telecom, per la posa dei cavi sottomarini per la fibra ottica)

20 gennaio 2010

Skakabrà: e lo Shakafestival

E' stato un noto dancing sito nella circunvallazione. Lo Shakafestival è nato, a coronamento di una felicissima estate, presso i locali dello Shakabrà, esattamente la sera dell'ultima domenica (piovosa) di agosto del 1987. Quella sera c'era stata la tradizionale festa di Santa Rosalia e nella medesima piazza si erano esibiti vari gruppi musicali, tra i quali la "Capo feto blues band". A fine serata, sotto un diluvio, i musicanti e i loro fans si trasferirono tutti allo Shakabrà, gestito allora da Gaspare Casuccio, componente della band. Da qui la geniale idea partita da quest'ultimo, coadiuvato da Enzo Serra, Cesare Rustico, Vito Incalcaterra, Franz Gualberti, Benno Accardo Palumbo e Pino Fiorentino di realizzare un festival per chiudere in bellezza quell'estate. Dopo una settimana di preparativi e prove iniziava la kermesse canora, un successo epocale. Venne replicato per una decina di anni. Sul palco del locale si sono esibiti personaggi cittadini anche in vista, come notai, sindaci, architetti, medici, etc. Hanno contribuito al successo di questa bella iniziativa in molti tra cui: Gaspare Casuccio (che ha presentato tre edizioni), Enzo Serra, Filippo Serra, Cesare Rustico, Franz Gualberti, Melchiorre Mistretta, Pirangelo Grimaudo, Roberto Caravaglios, Vincenzo ed Andrea Maia, Benno Accardo Palumbo, Teresa Giacalone, Marianna Tumbiolo, Angela Pernice, Piero Di Giovanni, Pietro Campo, Carolina D'Annibale,  Nino Porretto, Gruppo 6000 (Massimo Casuccio, Vito Napoli, Salvino e Mario Marrone etc.)



Prima edizione - 31/08/1987 - Capofeto Blues Band
 Enzo Serra, Gaspare Casuccio, Teresa Giacalone (zibibbo), Melchiorre Mistretta (pelè).

1990

Coro formato da: Teresa Giacalone, Angela Pernice, Francesca Bucaria 
Cantano: Enzo Serra (Albano) e Franz Gualberti (Romina),




Presentano: Pietro Campo, Gaspare Casuccio, Carolina D'Annibale






Gaspare Casuccio, Carolina D'Annibale, Pasquale Bucaria (la valletta), Pietro Campo

Vincitori edizione 1990 - Gruppo 6000
Danila Lazzerini, Mario Marrone,






Ivan Marrone e Vito Napoli

(lo spasso maggiore era durante le prove a Tonnarella)



Carolina D'Annibale, Pietro Campo



Ivan Marino - Annamaria Fasulo




Pasquale Bucaria


Filippo Serra



Marino Mandirà


Antonello Denaro, Enzo Maia, Carolina D'Annibale


Gianni Di Matteo



Roberto Caravaglios


Claudia Serio



Vito Napoli

1989 - Una locandina dell'epoca


19 gennaio 2010

Serate tra amici

15/12/1987
Franco Vitanza, Eugenio Adamo, Leda Certa, Stefano Crimaudo

12 gennaio 2010

Marina Militare Italiana

Anni Trenta
14/5/1884 
1930 - Antonino Asaro 
Capo Cannoniere di I Classe della Regia Marina, il grado apicale per i sottufficiali della Regia Marina, con soprabito per gran divisa invernale e sciabola. Le medaglie sono: (da sinistra) anzianità di servizio, Guerra Italo-Turca 1911/1913, commemorativa 1915/1918 con 4 anni di servizio in guerra, seconda riga: unità d'Italia 1848-1918, interalleata della vittoria. Sposò Maria Pinta il 1 Giugno 1913.
1930 - Tipica foto d'epoca, acquerellata a mano
Nicolò Asaro (1910 - 1987)

1930
Leonardo Ingrande (1912-1992) (poi emigrato a San Deigo di California)

1931 - Taranto
Francesco Sardo (al centro)

1931
Andrea Incandela 

1935
Giacomo Giacalone (1913 - 2014)


1935 - Regia Marina - Giacomo Giacalone (il terzo in alto da destra)

1935 Tobruk (Libia) - Cacciatorpediniere italiano "San Martino"
Erasmo Foraci, Lungaro, Matteo Giaramitelli con Provenzano sulle spalle 

1935 - Tobruk (Libia)

 Matteo Giaramitelli (1913-1981)

Francesco Pugliese
E' stato a lungo imbarcato sul Cacciatorpediniere Folgore come cannoniere e puntatore scelto. 
Si arruolò volontario in Marina nel ’39 a soli 16 anni. Dopo l’armistizio dell’8 Settembre del ‘43 aveva appena compiuto 20 anni e si lasciava alle spalle una guerra mondiale. 


24/10/1942 (all'età di 24 anni)

Vincenzo Pellegrino del 1918, imbarcato sulla nave Duilio

1937 - Regia Marina
Francesco Provenzano (nato nel 1919)

1937 - Regia Marina
Pietro Giacalone (Miccu)

1937

Antonino Buscemi

1939 - Regia Marina
Enzo Manciaracina (mio suocero)


23/5/19 - 18/3/2016

Provenzano Salvatore - 1939

10/6/1920 - 26/11/1979

Alfonso Gancitano (Nasicchiu)

13/08/1942
Antonino Anselmo (1920)

1944

Salvatore Provenzano (emigrato con la famiglia a San Diego - California)


Gaspare Buscaino (sposato con Antonia Zummo) 



1943 Regia nave "Aliseo"
Al comando di Carlo Fecia di Cossato (già asso dei sommergibili atlantici)

(28/8/1916 - 02/11/1982
Il sig. Asaro fu mio vicino di casa da sempre (in via San Pietro). Fu una persona molto per bene, marinaio sino all'osso. L'ho stimato (assieme alla dolcissima moglie Maria, colonna portante della famiglia) e sono diventato amico dei parecchi figli. 
Egli fu timoniere di manovra del mitico comandante Fecia di Cossato e si distinse per le sue qualità di marinario e di nocchiero.

Qui assieme ad altri marinai dell'equipaggio


di Carlo Di Nitto. Il regio avviso scorta (torpediniera) “Aliseo ”, classe “Orsa” 2^ serie, dislocava 1700 tonnellate. Fu varato il 20 settembre 1942 presso i Cantieri Navalmeccanica di Castellammare di Stabia ed entrò in servizio nella Regia Marina il 28 febbraio 1943. Iniziò l’addestramento nel Golfo di Napoli, poi si trasferì a La Spezia per completare il collaudo delle sistemazioni belliche. Il 17 aprile 1943 ne assunse il comando il Capitano di Fregata Carlo Fecia di Cossato, già asso dei sommergibilisti atlantici. Effettuò alcune missioni di scorta nel Tirreno durante le quali, se si eccettua qualche breve contatto con aerei avversari, non si verificarono avvenimenti di particolare importanza. Alla proclamazione dell’armistizio, l’8 settembre 1943, si trovava con il gemello “Ardito” in porto a Bastia (Corsica). Essendosi verificati episodi di aggressione ad altre navi italiane da parte dei tedeschi, la mattina del 9, il Comandante di Cossato condusse la sua unità fuori dal porto e qui, vedendo l’ ”Ardito” pesantemente danneggiato e in gravi difficoltà, invertì la rotta e senza esitazione attaccò un’intera flottiglia di battelli germanici (due caccia sommergibili, cinque motozattere, una motobarca della Luftwaffe e due piroscafi armati che erano stati catturati agli italiani). Sia pur centrato nella sala macchine, riuscì ad affondare i due caccia sommergibili, tre motozattere costringendo le altre due ad incagliarsi, la motobarca e mettendo fuori uso i due piroscafi armati. Dopo il combattimento, raccolti 25 naufraghi tedeschi, partì per Portoferraio insieme al mal ridotto “Ardito” dove sbarcò i naufraghi. Successivamente, con altre unità, diresse prima a Palermo e poi a Malta in ottemperanza alle clausole armistiziali. Anche l’azione di Bastia, fu tra le motivazioni che portarono al conferimento della Medaglia d’Oro al Comandante di Cossato. La nave, rientrata a Taranto, durante la cobelligeranza effettuò altre missioni di scorta restando al comando di Carlo Fecia di Cossato fino a giugno 1944, quando questi fu posto agli arresti per il suo rifiuto di prestare giuramento al nuovo governo Bonomi che non aveva giurato, a sua volta, fedeltà al Re. A bordo dell’ ”Aliseo” scoppiarono dei tumulti in seguito ai quali il Comandante fu liberato e messo in congedo. A causa di ciò, Carlo Fecia di Cossato si suicidò per denunciare la grave crisi dei valori nei quali aveva sempre creduto. Al termine del conflitto, l’ “Aliseo”, dopo essere stato impiegato per trasporto materiali e personale, dal 1947 rimase fermo a Castellammare di Stabia, dove effettuò un lungo periodo di lavori dovendo essere consegnato alla Jugoslavia in conto riparazioni danni di guerra. Fu radiato il 23 aprile 1949 e consegnato con la sigla “Y” alla Marina jugoslava il 3 maggio successivo nel porto di Spalato. Ribattezzato “Biokovo”, rimase in servizio attivo fino al 6 aprile 1965, quando fu radiato definitivamente ed avviato, nel 1971, alla demolizione. Nella foto l’ “Aliseo”, pitturato con la colorazione delle marine alleate (scafo grigio scuro e sovrastrutture grigio chiaro), è ripreso unitamente alle corvette C11 “Gabbiano” (a dx) e C13 “Cormorano”, verosimilmente nell’ultimo periodo della cobelligeranza. Carlo Fecia di Cossato di Orazio Ferrara il samurai azzurro, ovvero l’asso dei sommergibilisti italiani. Il conte Carlo Fecia di Cossato (Roma 5.9. 1908 – Napoli 27.8.1944), l’asso dei sommergibilisti italiani nella seconda guerra mondiale, è una di quelle purissime figure della nostra sfortunata guerra a mare nell’ultimo conflitto 

il samurai azzurro, ovvero l’asso dei sommergibilisti italiani.

22/10/1947
Safina Giovanni - (1/6/1927 - 16/8/2015)

22/10/1949
Salvatore Cristaldi

14/02/1940
Giovanni Lino Guida

31/05/1940
Filippo Asaro, sottufficiale Regia Marina (in seguito divenne senatore della Repubblica)

1940 
Antonino Fiorentino (imbarcato su Dragamine di stanza a Palermo)

Sestri Levante
Leonardo Pina e due commilitoni


Nunzio De Santi (Nunzio diana)

1941 - Eroi della II guerra mondiale - Regia Marina
Pietro Giacalone (Miccu) con l'equipaggio della nave Aviere (affondata in quell'anno)

Al timone della nave Amerigo Vespucci
Giovan Battista Quinci (quagghiareddra), morto nel 1944
Colò a picco, assieme al fratello diciottenne Vito e all'intero equipaggio del motopesca Maria Laura , dopo aver urtato contro una mina nel Mediterraneo


1943
Ignazio Oretano - Vito Vaiasuso

1947
Mario Salvatore Rizzo

14/1271948
Giacomo Calandrino 

Anni Cinquanta
Domenico Giacalone (schilluzza)


Enzo Di Liberti


Enzo Di Liberti

Accademia Navale
Giacomo Calandrino

1950
Angelo Campanella


Angelo Campanella

15/11/1951 - Brindisi
Michele Pipitone

Fratelli
Pino e Nicola Giacalone

1953


Vito Foderà


Nicola Giacalone

1957 - Vaccinazioni di rito
Domenico Giacalone



25/4/1962 - Taranto


Matteo Marascia (1942 - 8/5/1988)
Emigrò negli USA a Boston (e ivi morì, in seguito ad un incidente sul lavoro)