15 novembre 2015

Concorso Veritas 1965

La Chiesa di Mazara in sintonia con le attività organizzate dal Centro Nazionale di Attività Catechistiche, organizzò nel 1965, vescovo pro tempore mons. Giuseppe Mancuso, un concorso diocesano per tutti gli alunni delle scuole medie denominato "Veritas" onde suggellare un’aperta testimonianza di fede, e finalizzare l’impegno dimostrato, durante l’anno scolastico, nello studio della Religione. Riporto di seguito il discorso del papa in quell'occasione
DISCORSO DI PAOLO VI
AI VINCITORI DEL CONCORSO «VERITAS»

Sabato, 11 settembre 1965
Accogliamo volentieri la vostra visita. Essa riempie il Nostro animo di tanti lieti sentimenti e di tante belle speranze. Vogliamo profittare di questo incontro per esprimere una parola di vivo plauso a quanti hanno merito nell’organizzazione di questo concorso; ai vostri maestri, ai vostri assistenti. Dobbiamo dire una parola di elogio e di ringraziamento anche a tutti i Presidi, i Direttori dei vari Istituti scolastici, ai Professori, che hanno permesso o favorito lo svolgimento di questa magnifica iniziativa, la quale, mentre torna di grande vantaggio alla gioventù studentesca, fa molto onore alla scuola italiana e la arricchisce di forze spirituali e di meriti didattici, che non potrebbero altrimenti essere conseguiti, di pari natura e di pari misura.
A voi, carissimi giovani, poi le Nostre paterne felicitazioni; le estendiamo anche a tutti i vostri compagni di scuola, i quali hanno pure essi partecipato al concorso; portate loro il saluto, l’elogio, l’incoraggiamento, la benedizione, che ora a voi diamo.
Lasciate che vi diciamo la Nostra compiacenza per l’impegno spontaneo e positivo che voi avete messo nello studio della religione. Spero che continuerete a studiarla e a cercare, ad attuare i rapporti che essa ha con la vita vissuta.
Lo studio della religione è certamente uno studio difficile; esso non trova, per giunta, predisposizioni favorevoli nella mentalità delle generazioni moderne, abituate a studi facili, o resi facili dalla proporzione che si cerca di stabilire fra la mente, anzi fra le facoltà sensibili e intuitive dell’uomo, e ciò che è proposto alla conoscenza e allo studio. La religione si può insegnare con tanti mezzi didattici, che ne facilitano l’insegnamento e l’apprendimento; ma la natura della religione riguarda realtà invisibili, nascoste, misteriose, alle quali non si arriva che con un’attenzione particolare, con uno sforzo mentale, anzi con il concorso di fattori morali particolari. Ora tutto questo, che rende arduo, sì, lo studio della religione, comporta e produce un grande beneficio, non solo spirituale, ma anche culturale, perché esercita le facoltà conoscitive superiori dell’uomo ad un tirocinio, ad un esercizio, ad un impiego, che altrimenti rimarrebbero inerti, o quasi, con grave danno dello sviluppo mentale e morale dello studente.
Il contatto poi che lo studio, ed ancor più la pratica della religione procura a chi vi dedica qualche seria e perseverante attenzione, con le Realtà superiori alle quali la religione si rivolge, introduce in un ordine diverso di conoscenze che non sia quello naturale ed acquisibile con le proprie forze; e perciò produce esperienze nuove e meravigliose, che gli studiosi dello spirito umano, anche se non sono pur troppo credenti, devono ammettere come bellissime, umanissime, fecondissime.
Diremo di più. Voi sapete che lo studio della religione si distingue dagli altri perché non solo interessa la conoscenza, ma interessa la vita, interessa il destino dell’uomo, interessa il suo modo di pensare e di agire; e perciò ha un’importanza decisiva nella formazione dell’età giovanile.
Vi diremo ancora: lo studio della nostra religione ci fa conoscere Gesù Cristo; la luce del mondo; Colui che è la via, la verità e la vita; Colui che è la fonte d’ogni essere e d’ogni conoscenza, Colui che è la nostra forza, il nostro gaudio, la nostra felicità. Non vi diciamo di più; ma vi raccomandiamo di non stancarvi mai nella ricerca, nello studio, nella meditazione, nella preghiera di cui Cristo sia centro. Esortazione migliore ed augurio migliore per la vostra vita non vi potremmo fare. E così dicendovi, di tutto cuore vi benediciamo.

Cine Teatro Vaccara
Foto ricordo della manifestazione: Autorità, dirigenti scolastici, insegnanti ed alunni della Diocesi

Il discorso introduttivo del vescovo





Don Pietro Foraci, ?, mons. Mancuso

Mons. Mancuso, mons. Giuseppe Napoli, padre Caravaglios



Il portavoce degli alunni

Un rappresentante dei docenti (Valle del Belìce)



Nino Terranova, Francesco Melia, Graziella Marascia Libertucci, Angela La Marca Marino, Nino Messina, Irene Russo Marrone (Marusso)

Angela La Marca, Graziella Marascia, Nino Messina, Padre Caracci, Irene Casubolo, Gianni Di Stefano, Nicola Guida





Vito Grassa (seminarista)

Don Gaetano Aiello dirige il coro del Seminario Vescovile



A destra Giovan Battista Asaro (preside)

Caterina Gabriele, Ornella Hopps 






Premiazione degli alunni dei vari Istituti diocesani
Consegna degli attestati di partecipazione

Consegna di libri premio
Caterina Gabriele, Francesca Salvo, Filomena Perricone, Angelo Scaduto



Katia Angelo

Giuseppe Napoli (preside del Liceo G.G. Adria) - Filomena Perricone

Gaspare Serrentino

Giuseppe Napoli, ?, Gaspare Serrentino


Gianni Di Stefano (preside) 

Francesco Melia (preside)

Romano Sciaulino (professoressa) premia una alunna di Salaparuta

Mons. Mancuso, don Lorenzo Caravaglios (patri spinguluni), don Pietro Foraci

Gabriele Salvo







Consegna medagliette ricordo




Angela Marino La Marca (preside S.M. S. Grassa), Graziella Marascia, Nino Messina (Direttore didattico)









Francesco Aleo



Goffredo Vaccaro, Guido Salvo




Cine Teatro Vaccara
Antonino Terranova, Francesco Melia, Graziella Marascia, Angela La Marca, Gioacchino Campanella, Nino Messina, Irene Marusso, Cangelosi

In quell'occasione alcuni gruppi di docenti fecero delle foto ricordo